I probiotici sono i batteri “buoni” utili al benessere intestinale (e non solo!) del cane. Parliamone

Se ne sente tanto parlare, ma che cos’è la flora intestinale? La popolazione microbica che “abita” l’intestino. E, mai come negli ultimi anni, questa massa batterica che tutti gli esseri viventi ci portiamo dentro è diventata oggetto di studio e al centro di sempre nuove evidenze scientifiche.

 Un vero e proprio ecosistema, da mantenere in equilibrio come qualsiasi altro ecosistema. Ecco che cos’è il microbiota intestinale, anche quello del tuo cane.

Perché è così importante? Perché l’equilibrio della microflora (eubiosi) ha una forte influenza sul non solo sul benessere intestinale, ma anche sullo stato della salute generale.

In particolare, il microbiota ricopre un ruolo di barriera nei confronti di altri ceppi di batteri, quelli nocivi. Per mettere in atto questa resistenza verso i patogeni, una microflora in equilibrio agisce anche a livello immunitario, migliorando l’immunità mucosale.

Cominciamo dalle definizioni…

Perché si definisce “flora”, se i batteri non appartengono al regno vegetale? Perché la definizione di flora intestinale venne coniata quando gli esseri viventi potevano essere classificati solo come animali, o vegetali. Perciò, i batteri intestinali vennero considerati “flora”. Oggi non è più così: i batteri hanno un proprio regno e con microbiota intestinale si indica l’insieme dei diversi microrganismi (non solo batteri, ma anche funghi, virus e non solo), che abitano l’apparato digerente.

Il microbiota è da considerarsi come un vero e proprio organo, che è ormai riconosciuto essere fondamentale per il benessere non solo intestinale, bensì dell’intero organismo. Ultimamente, grazie a nuove tecnologie come il sequenziamento e la bioinformatica, si è compreso che è davvero elevata la diversità dei ceppi che compongono il microbiota.

Il microbioma, invece, cos’è? Talvolta impropriamente considerato un sinonimo di microbiota, questo termine si riferisce invece al solo patrimonio genetico del microbiota ed è al centro della ricerca scientifica degli ultimi anni.

Probiotici e prebiotici, le differenze

  • Probiotici: sono microrganismi capaci di svolgere funzioni benefiche per l’organismo, qualora ingeriti in quantità adeguate.
  • Prebiotici: sostanze di origine alimentare non digeribili che, se assunte in opportune quantità, favoriscono in maniera selettiva la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale, o che siano stati assunti insieme al prebiotico.

Ma dove si trovano i probiotici?

Ad oggi (28 aprile 2021), sul sito del Ministero della Salute è possibile leggere che “per alimenti/integratori con probiotici si intendono quegli alimenti che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado di raggiungere l’intestino, moltiplicarsi ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta. Si tratta quindi di alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell’organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali”.

Questo, nell’essere umano. Nel pet, invece? Se le definizioni di prebiotico e probiotico sono sostanzialmente sovrapponibili, non si può dire lo stesso per la dicitura tecnica di “integratore alimentare” che, quando si parla di supplementi per la dieta di cane e gatto, si definisce “mangime complementare” (Regolamento CE 767/2009).

  • Per “complementare” s’intende un mangime che, data la composizione, presenta un elevato contenuto di talune sostanze, ma risulta sufficiente a una razione giornaliera soltanto in associazione ad altri mangimi.
  • Parnut, invece, è quel mangime complementare destinato a PARticolari fini NUTrizionali che, in virtù di una composizione o metodo di fabbricazione particolari, si differenzia nettamente dai mangimi “normali”. Un mangime Parnut soddisfa, quindi, delle specifiche esigenze nutrizionali in animali che presentino delle alterazioni nei processi digestivi, di assorbimento o metabolici.

Disbiosi nel cane

Quali sono le cause della disbiosi? Diversi, i motivi per cui può alterarsi l’equilibrio della microflora: da situazioni di stress e immunodepressione a cause alimentari, come i cambi di dieta troppo rapidi, a trattamenti farmacologici come quelli antibiotici, o ancora, a condizioni fisiologiche come il semplice invecchiamento del tuo cane.

Quali possono essere le conseguenze, invece, della disbiosi? Diverse, anche in questo caso. In particolar modo, una riduzione di batteri “buoni” nella microflora fa sì che si riduca anche la capacità di competere con i batteri “cattivi”, che quindi potranno proliferare. E l’aumento di ceppi batterici patogeni è stato associato anche all’aumento del tessuto adiposo e all’obesità, nell’essere umano.

Nel cane, invece, che cosa succede? È stato dimostrato che la disbiosi può ridurre la consistenza delle feci, favorendo quindi la diarrea. Inoltre, è stato evidenziato che la disbiosi può anche procurare affezioni atopiche e fenomeni infiammatori, sia acuti che cronici, a livello gastreoenterico (se diminuiscono i Firmicutes).

Probiotici: i batteri “buoni”

Potremmo definirli i batteri “buoni”, dunque, i probiotici da integrare all’alimentazione del tuo cane, quando il medico veterinario lo riterrà opportuno.

Probabilmente ti starai chiedendo se dare dello yogurt al cane significhi somministrargli dei probiotici. No, nello yogurt potranno esserci dei fermenti lattici vivi, casomai, ma perché un batterio sia un probiotico dovrà mostrare una riconosciuta capacità di sopravvivere ai succhi gastrici e di arrivare a colonizzare l’intestino.

Affidati alle indicazioni del medico veterinario, che potrà consigliare dei probiotici espressamente approvati per la specie canina. Quali sono? Inseriti nei mangimi come additivi, questi ceppi rientrano nel gruppo degli stabilizzatori della flora intestinale e vengono destinati alle specie animali per le quali sono stati autorizzati.

Un lattobacillo utile al cane? Il Lactobacillus acidophilus CECT 4529

Oltre al già approvato Enterococcus faecium, l’EFSA (Ente europeo per la sicurezza alimentare) si è espressa il 19 aprile 2018 anche sul Lactobacillus acidophilus (CECT 4529), che è stato ritenuto sicuro sia nella specie canina che felina, oltreché nei confronti dell’ambiente. Inoltre, a una specifica dose, per questo specifico lactobacillus è stato evidenziato un potenziale di riduzione dell’umidità delle feci (che, abbiamo visto, aumenta in caso di diarrea), sia nel cane che nel gatto.

Soprattutto grazie ai lattobacilli, come il Lactobacillus acidophilus, che è un ceppo benefico e sicuro, che viene naturalmente riscontrato nel tratto gastrointestinale dei cani in buona salute.

Anche considerando inevitabili variazioni da cane a cane, è stato già mostrato che il L.acidophilus si stabilisce nel tratto gastroenterico appena dopo la nascita del cucciolo e che svolge primariamente la funzione di contrastare in maniera competitiva i microrganismi dannosi.

In un recente studio (Marelli et al., 2020) è stato indagato quanto uno specifico ceppo di lattobacillo (il Lactobacillus acidophilus D2/CSL, CECT 4529) agisse sullo stato nutrizionale e sul benessere generale di 40 cani di razza Boxer.

I cani hanno ricevuto un alimento secco commerciale (in quantità congrue rispetto al fabbisogno del cane adulto, secondo le indicazioni della Federazione europea degli alimenti per animali domestici, FEDIAF) e le Linee guida del National Research Council (NRC).

I cani sono stati suddivisi in due gruppi, uno a cui si somministrava il Lactobacillus acidophilus CECT 4529 e un altro gruppo che invece mangiava la stessa dieta dell’altro gruppo ma, al posto dell’integrazione con il lattobacillo riceveva un placebo.

I risultati?

In conclusione, l’integrazione di L. acidophilus CECT 4529 (al dosaggio raccomandato di almeno 5.0 x 109 cfu/kg) ha migliorato significativamente il benessere dei cani Boxer adulti che l’hanno assunto, migliorando la loro salute intestinale e la qualità delle loro feci, insieme allo stato nutrizionale positivamente influenzato (considerato valutando il BCS, il punteggio della condizione corporea).

Dove trovare in commercio il Lactobacillus acidophilus ?

Questo specifico ceppo di Lactobacillus acidophilus è presente, ad esempio, nel Florentero Act® di Candioli Pharma, che è un mangime complementare a particolari fini nutrizionali indicato per la riduzione dei disturbi acuti dell’assorbimento intestinale ad azione simbiotica, grazie al fatto che nella composizione include sia probiotici che prebiotici.

Il veterinario, quindi, potrà consigliarlo per il tuo cane in caso di diarrea acuta, o nel periodo di convalescenza immediatamente successiva, scegliendo tra le compresse o la pasta appetibili. Ovviamente, somministra questo prodotto sempre dietro parere del medico veterinario, che ti fornirà tutte le indicazioni anche su come e quando somministrarlo.

In uno studio controllato randomizzato su cani di razza pointer si è visto che l’integrazione alimentare di FOS (fruttoligosaccaridi, che sono sostanze prebiotiche) ha influenzato positivamente il benessere intestinale, aumentando la presenza di batteri “buoni” come i lattobacilli, a scapito di quelli patogeni. La somministrazione simbiotica, inoltre, di FOS e Lactobacillus acidophilus può essere utile a diminuire la concentrazione di diversi composti putrefattivi fecali (Swanson et al., 2002).

Quando viene ad alterarsi l’eubiosi, ovvero l’equilibrio fisiologico tra microrganismi “buoni” e quelli patogeni a livello intestinale, si possono determinare diarrea e altri sintomi gastroenterici (disbiosi). In questi casi queste sostanze potranno contribuire al benessere intestinale, e non solo, del tuo amico a quattro zampe.

Negli ultimi anni ci sono stati molti progressi nella caratterizzazione del microbiota intestinale sia del cane che del gatto. È ormai noto che la microflora intestinale può rivestire un ruolo anche in diverse altre funzioni fisiologiche dell’organismo, compreso lo sviluppo del tessuto linfoide associato all’intestino, durante i primi mesi di vita.

È stata infatti osservata la capacità dei probiotici di migliorare la funzionalità immunitaria nei cani giovani (Benyacoub et al, 2003).

I probiotici rappresentano, quindi, un vero e proprio strumento nutrizionale per il tuo cane. Potranno rivelarsi utili a mantenere il benessere globale del tuo amico a quattro zampe, non solo quello del suo intestino.