La diarrea acuta è spesso autolimitante, ma è sempre indicato rivolgersi al medico veterinario, che ti fornirà indicazioni sul da farsi, caso per caso.

Nei felini la diarrea è la manifestazione clinica più comune di affezioni intestinali.

Nel gatto si parla di diarrea quando si ha:

  • aumentata fluidità fecale in eccesso
  • maggior frequenza nell’emissione delle feci
  • feci più voluminose.

Le caratteristiche della diarrea (mucosa, acquosa, mista) come anche la frequenza di defecazione possono variare a seconda di:

  • tratto dell’intestino coinvolto (piccolo o grosso intestino, ovvero tenue o crasso)
  • stato generale del gatto
  • presenza, o meno, di infiammazione della mucosa intestinale (quando presente, ovviamente, l’infiammazione complica il quadro).

In caso di IBD (inflammatory bowel disease), all’infiammazione intestinale più o meno marcata, possono associarsi sintomi quali vomito e diarrea, anche con abbattimento, anoressia, e ricorrente malessere generale.

In caso di diarrea del grosso intestino, può essere presente anche tenesmo: potresti notare che il tuo gatto resta a lungo in posizione nella lettiera, senza riuscire a defecare.

Diarrea: acuta o cronica?

A seconda della durata, la diarrea sarà:

  • acuta, ovvero di durata inferiore alle due settimane
  • cronica, se persiste per un periodo superiore alle 2-3 settimane.

Diverse cause di diarrea acuta sono “autolimitanti”, ovvero tendono alla risoluzione spontanea o richiedono solo una terapia di supporto, o variazioni alimentari appropriate (mai repentine e sempre consigliate dal veterinario!).

In generale, la dieta dovrebbe essere a basso contenuto di grassi e altamente digeribile, con pasti piccoli e frequenti per la prima settimana. Il medico veterinario ti fornirà tutte le indicazioni adeguate, anche in relazione a un’eventuale reidratazione o somministrazione di farmaci, laddove necessari, o di appositi mangimi complementari per i disturbi acuti dell’assorbimento intestinale.

Le possibili cause di diarrea

Sono numerose le cause di diarrea acuta e non sempre di origine intestinale.

Sebbene la diarrea sia da considerarsi il segno primario di disfunzione enterica, è anche possibile che la diarrea sia dovuta a malattie extra-intestinali così come, di contro, che le affezioni a carico dell’intestino non si manifestino con una diarrea evidente.

 Le principali cause di diarrea nel gatto:

  • alimentare (ipersensibilità verso determinati cibi; cambi repentini di dieta)
  • parassiti intestinali
  • batteri, virus (o altri agenti infettivi)
  • sostanze tossiche: attenzione a evitare l’ingestione accidentale, talora fatale, di sostanze chimiche e farmaci, come anche di alcune piante ornamentali tossiche per il gatto, come ad esempio la dieffenbachia, la cycas e il lauroceraso, o alimenti quali avocado e cipolle
  • ingestione accidentale di corpi estranei (o oltre patologie gastroenteriche di pertinenza chirurgica)
  • IBD (Inflammatory bowel disease)
  • neoplasie (linfomi, ad esempio)
  • disbiosi (alterazioni della microflora intestinale)
  • malattie sistemiche (come patologie epatobiliari, renali, pancreatiche)
  • patologie endocrine (es., ipertiroidismo).

Nel caso della diarrea cronica, la terapia è specifica e viene scelta dal veterinario a seconda della causa.

Diarrea del gatto e fattori ambientali

Ci sono anche dei fattori ambientali che possono favorire la diarrea nel gatto, quali:

  • sovraffollamento (gattili, colonie)
  • igiene ambientale non ottimale
  • alterazioni immunitarie
  • stress
  • vita outdoor

Il gatto che vive fuori casa è più a rischio di contrarre parassiti e diarree su base infettiva (ad es., virali, batteriche, protozoarie).

La diarrea felina, rispetto all’età

  • Gatti giovani e gattini sono più esposti a diarree alimentari, infettive o parassitarie. Nel gattino la diarrea, ancor più se associata a digiuno, può determinare disidratazione e ipoglicemia, condizioni pericolose. Non esitare a contattare il medico veterinario.
  • I gatti adulti, invece, sono più soggetti a diarree correlate a malattie extra-intestinali, come quelle metaboliche, endocrine, o a patologie dell’intestino di natura infiltrativa o neoplastica.
  • Nel gatto, in particolare se anziano, debilitato o con mobilità compromessa, potrà essere indicativa di diarrea anche una defecazione impropria, ovvero praticata al di fuori della lettiera a causa dell’urgenza di defecare, a fronte dell’impossibilità di farlo prontamente.

La diarrea nel gattino

Le principali cause di diarrea nel gattino non sono molto dissimili da quelle che abbiamo visto per i gatti adulti. In particolare, i cambi alimentari nella delicata fase di svezzamento rappresentano sempre un rischio, se non ben gestiti. I gattini, come i cuccioli di qualsiasi altra specie, sono particolarmente sensibili a repentini cambiamenti della dieta, in quanto il loro microbiota intestinale è abituato a un determinato insieme di nutrienti e i batteri intestinali riescono a adiuvare i processi digestivi solo di quelle date sostanze. Quando poi si passa dall’alimentazione lattea a quella solida, durante lo svezzamento, si attraversa un periodo molto delicato. In questa fase, è molto importante effettuare un passaggio graduale tra l’alimentazione lattea e quella solida. Anche quando il gattino è abituato ad un determinato tipo di alimento, il cambiamento va fatto sempre con molta gradualità. I cambiamenti in generale per gatti e gattini sono sempre una fonte di stress e anche il cambiamento ambientale, l’ingresso in una nuova casa e la separazione da madre e fratelli, può scatenare dei fenomeni gastroenterici accompagnati da diarrea. In età pediatrica, i gatti sono inoltre più frequentemente infestati da parassiti intestinali, che possono rendersi responsabili di fenomeni diarroici. Molto importante all’arrivo di un gattino in famiglia, è sottoporlo ad un accurato esame coprologico, che andrebbe effettuato su tre campioni fecali, raccolti da tre diverse emissioni. In questo modo, si hanno maggiori possibilità di raccogliere uova e larve degli endoparassiti adulti, che li infestano e che vengono emesse all’esterno in modo intermittente. Il tuo veterinario di fiducia, una volta accertato che vi sia in corso una parassitosi, saprà certamente prescriverti la terapia più adeguata. Oltre ai cambi alimentari, i gattini possono ingerire sostanze pericolose o cibi avariati, che possono anch’essi essere causa di diarrea.

Altre cause molto frequenti di problemi gastroenterici nei giovani gatti sono le malattie infettive di origine batterica e virale: queste ultime solitamente vengono trasmesse da madre in figlio, mentre quelle batteriche derivano più che altro da infezioni ambientali o alimentari.

Oltre a queste cause, vi sono poi le disbiosi dovute a cattiva gestione alimentare, stress e debolezza del gattino associata ad altre patologie, soprattutto infettive. Se il nostro gattino ha una o due scariche di diarrea, ma il suo stato generale non è compromesso e continua a giocare ed alimentarsi come sempre, possiamo provare a gestire la situazione con prebiotici, probiotici ed una dieta leggera. Ma se il nostro piccolo felino di casa si mostra abbattuto, inappetente e debole, conviene prenotare quanto prima una visita veterinaria. I gattini sono infatti molto fragili, se molto piccoli di età, e le ingenti perdite di liquidi, che possono subire durante la diarrea possono portarli rapidamente a disidratazione grave. Il nostro medico veterinario di fiducia, sulla scorta della vista clinica e di eventuali esami diagnostici, quali ad esempio esami del sangue e delle feci, potrà emettere una diagnosi e prescrivere una terapia. In particolare, in questi soggetti così piccoli di taglia, per evitare la disidratazione si possono associare in terapia degli adsorbenti intestinali, in grado di aumentare la consistenza delle feci e ridurre il numero di evacuazioni giornaliere. Se il gattino è molto disidratato, sarà necessario ricorrere ad una terapia endovenosa, per la sua reidratazione.

In generale l’utilizzo di prebiotici e probiotici migliora sensibilmente la salute del microbiota intestinale dei gattini e di conseguenza il loro stato di salute globale. Un microbiota sano è infatti sinonimo di un sistema immunitario più forte ed attivo contro le infezioni e le parassitosi. Chiedi consiglio al tuo veterinario che saprà sicuramente darti tutte le riposte giuste, per garantire al tuo gattino una crescita sana e vigorosa.

Cosa fare in caso di diarrea del gatto

In caso di diarrea rivolgersi al medico veterinario, per avere indicazioni sul da farsi.

Frequentemente la diarrea acuta è autolimitante. Pertanto, può essere sufficiente una semplice terapia di supporto, con l’ausilio di un’alimentazione adeguata e di mangimi complementari fino alla risoluzione del problema, che in genere è 12-24 ore. Quando ritenuto opportuno, il veterinario provvederà a eseguire esami (ematici e delle feci) o ulteriori indagini, al fine di emettere una diagnosi e impostare eventuali terapie specifiche.

In seno alla terapia di supporto, il medico veterinario potrà indicare anche a un’apposita integrazione alimentare, oltre a idonee variazioni della dieta. Un esempio è quello di inserire pre- e probiotici e sostanze adsorbenti, come quelli presenti in Florentero® Fast di Candioli pharma: è un mangime complementare a particolari fini nutrizionali per la riduzione dei disturbi acuti dell’assorbimento intestinale, da somministrare al cane o gatto nella modalità e nei tempi indicati, dietro parere medico veterinario.

In generale, rispetta i check-up veterinari del tuo gatto, almeno annuali o con la frequenza consigliata dal veterinario di fiducia, in modo da provvedere alla routine vaccinale e antiparassitaria. È importante, infatti, tenere sotto controllo i parassiti intestinali e le correlate forme di diarrea.

Nel caso dei gattini, la profilassi contro i parassiti intestinali andrebbe iniziata a 21 giorni di età, contestualmente al trattamento della madre. I gatti adulti vanno sverminati almeno 4 volte l’anno, secondo l’ESCCAP (European scientific counsel companion animal parasites), ma la frequenza potrà essere modificata dal veterinario, anche a seconda dell’area in cui vive il gatto, al suo stile di vita e alla tua disponibilità di collaborazione come proprietario.

Come pulire la lettiera senza rischi

In generale, è sempre buona norma provvedere all’igiene della lettiera e al corretto smaltimento delle feci feline. Le feci del gatto infatti, ancor più se diarroiche, rappresentano un potenziale fattore di rischio per la salute umana. Tra gli agenti potenzialmente zoonotici, oltre ad alcuni vermi intestinali (come ascaridi e anchilostomi), anche protozoi come il Toxoplasma gondii, di cui il gatto è l’ospite definitivo e quindi il solo a eliminare oocisti infettanti nelle feci.

La toxoplasmosi si trasmette all’essere umano principalmente attraverso alimenti e acqua o suolo contaminati, più che dalla presenza del gatto in casa, in buone condizioni igieniche. Ma, soprattutto se sei un soggetto a rischio o una donna incinta, per ridurre i rischi al minimo fai in modo sì che la lettiera venga pulita quotidianamente (perché le oocisti diventano hanno bisogno di 24 ore dalla deposizione per diventare infettanti) e, se possibile, affida l’igienizzazione della lettiera ad altre persone. Ovviamente, parlane anche con il tuo medico o ginecologo. Verificare anche che il gatto sia FIV FelV negativo, perché queste patologie, oltre a procurare anch’esse diarrea, rendono l’animale più suscettibile ad altre infezioni.

In generale, al fine di ridurre eventuali rischi zoonotici, è bene igienizzare la lettiera tutti i giorni e lavare regolarmente le mani (soprattutto prima di mangiare o portare le mani alla bocca, anche fumando) e usare guanti (non solo per pulire la lettiera, ma anche quando lavori in giardino), lavare la vaschetta con acqua bollente, smaltendo la sabbia in sacchetti ben chiusi. È indicato, sia per te che il gatto, evitare di mangiare carne cruda o poco cotta. Senza dimenticare i controlli previsti, anche con annessa profilassi antiparassitaria, e di seguire le indicazioni del veterinario sulla gestione corretta del gatto in casa.